Tra i prodotti Made in Italy è uno dei più famosi e riveste un ruolo centrale all’interno della dieta mediterranea: l’olio italiano è un vero tesoro per il nostro Paese.
Secondo Coldiretti sono più di 400 mila le aziende agricole specializzate nella produzione d’olio in Italia. L’avvio della raccolta delle olive rappresenta quindi un momento importantissimo dal punto di vista economico ed occupazionale. In un 2020 in cui la produzione e il mercato sono stati messi a dura prova dall’emergenza Coronavirus, la raccolta è scattata in anticipo a causa del caldo. Secondo le previsioni saranno circa 235.000 le tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte, a fronte delle oltre 366.000 tonnellate della scorsa stagione.
Tuttavia la situazione non è la stessa in tutte le regioni. Quella che emerge da un’indagine degli osservatori di mercato di Cia – Agricoltori italiani, Italia Olivicola e Aifo (Associazione italiana frantoiani oleari) è un’Italia divisa in due. Da una parte troviamo numeri in forte calo nelle regioni del Sud, flagellate dalla Xylella e dalle gelate degli anni scorsi che hanno destabilizzato le piante, mentre al Nord e al Centro si assiste a una netta ripresa. Grazie al clima positivo durante il periodo della fioritura e agli attacchi contenuti della mosca, per l’Umbria si può parlare di un vero e proprio ribaltamento della situazione. Se il miglior incremento produttivo si registra in Lombardia (+1727%), l’Umbria, col suo +40%, si affianca alla linea dei consistenti rialzi di Toscana (+24%), Marche (+48%), ed Emilia-Romagna (+52%).
A restare costante o addirittura in aumento nelle previsioni rispetto ai dati della stagione precedente è la qualità dell’olio prodotto, che si conferma come eccellenza a livello mondiale.
Qui tutti i dati dell’indagine di Cia, Italia Olivicola e Aifo